Chi era l’autore? Come si intitolava quel quadro? Ma soprattutto, perché aveva dipinto una cosa così terrorizzante, così destabilizzante per l’equilibrio mentale, così enigmatica?”, rifletteva il protagonista de La Solitudine del signor Gray, guardando il quadro appeso sulla parete davanti a lui. Mentre Thad Torrence, protagonista del racconto intitolato L’etere, solo dopo un’attenta e sofferta riflessione ricorda perché è lì, sdraiato tra due lastre di ghiaccio che lo tengono immobile e gli bloccano il respiro, mentre un rivolo di sangue scivola lungo la tempia. L’uomo che non poteva dormire racconta trentanove giorni di volontaria veglia per il protagonista che vive temendo di addormentarsi, perché un atto così naturale equivale a una condanna a morte. Angelo, in Oltre ai tuoi occhi, capisce invece il senso profondo della sua esistenza vivendo solo attraverso il sogno. È il senso di precarietà il vero protagonista, che si manifesta nella paura che serpeggia negli animi di questi uomini fragili e disarmati, una paura oscura e misteriosa ma che è di casa perché nasce da dentro come in Una notte, altrove, o perché provocata da altri uomini come in Stalingrado, febbraio 1943. Anche il timore di lasciare quello che è certo e che conforta per qualcosa di nuovo e eccitante genera incertezza, come accade alla protagonista di Una ragazza speciale; mentre per altri è l’occasione giusta per cambiare vita, come in Vento caldo. Ma a quale prezzo? “Otto vite, otto anime divise, come, in fondo in fondo, lo sono anche le nostre”.